La Ladyfest è un festival autogestito e autoprodotto, un festival queer e femminista di cultura indipendente, che ospiterà laboratori, spettacoli, concerti, proiezioni, performance e molto altro.
La Ladyfest ha una lunga storia: è nata nel 2000 negli Stati Uniti e da allora ha girato un po’ tutto il mondo, mantenendo un forte carattere territoriale. Ogni Ladyfest perciò è unica e irripetibile e non riproduce modelli già visti.
Il percorso che sta portando alla Ladyfest milanese è molto lungo e molto variegato: siamo un gruppo di ladies (consapevoli che una lady è chiunque voglia esserlo) dalla provenienza eterogenea, che si sono incontrate spinte dal bisogno di mettere insieme un po’ di spunti ed esperienze che hanno attraversato Milano, ma con la curiosità di gettare uno sguardo anche altrove. La Ladyfest, quindi, è anche il percorso che porterà a realizzarla: un percorso nel quale un gruppo di donne si incontra, si sperimenta, costruisce relazioni con la città e organizza un festival in totale autonomia.
La Ladyfest si svolgerà per tre giorni, il 6, 7 e 8 giugno ospitata da Zam, e darà spazio a diversi tipi di esperienze il cui connettore sarà il desiderio di mettere al centro il corpo e le relazioni, dando spazio e visibilità alla sessualità, dimensione troppo spesso trascurata dai discorsi politici (anche quelli radicali). Ci saranno workshop per provare a sperimentarsi, presentazioni di libri per conoscere storie nuove, performance per emozionarsi, discussioni per riflettere collettivamente su tutto questo e concerti per divertirsi.
La Ladyfest sarà uno spazio liberato in cui scoprire nuove forme possibili di relazioni e nel quale sperimentare in sicurezza, una sicurezza che scaturisce dalla responsabilità di tutt*, una sicurezza non repressiva e non normativa, che permetta a tutt* di autodeterminarsi. La Ladyfest sarà uno spazio libero dal sessismo e dal machismo, nel quale sentirsi a proprio agio. La Ladyfest che immaginiamo predilige le relazioni orizzontali. Cambia il punto di vista, le prospettive e i punti di riferimento. Mescola i generi e performa le identità. Immaginiamo un luogo che faccia vivere i desideri e gli immaginari, un punto di partenza per contaminare la città, le relazioni, i rapporti, le vite. La Ladyfest pornifica Milano perché mette in gioco i corpi e il loro sfiorarsi nelle strade e nelle piazze. Si prende il tempo di indugiare sulle trame dei turbamenti che ci attraversano. Si riappropria della città e legittima il piacere.
La Ladyfest sarà preceduta da serate preparatorie che ci permettano di farci conoscere e di tessere relazioni con spazi e gruppi che sentiamo vicini. Queste serate ci permetteranno, anche, di raccogliere i soldi che ci serviranno: trattandosi di un festival autoprodotto, non possiamo che autofinanziarci mettendoci in gioco personalmente. Due di questi eventi sono già stati realizzati presso PianoTerra (che ci sta ospitando anche per le riunioni): una soft room emozionale, cioè un momento per sperimentare relazioni che passino attraverso il corpo e non la vista o le parole e per farsi coccolare; e un incontro con Poliamore Italia per farci raccontare esperienze di relazione che provano a scardinare la normatività della coppia eterosessuale.
La Ladyfest vuole essere un momento per immaginare una città diversa e sarà aperta a tutt*, per permettere a tutt* di scoprirla e scoprirsi.